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Graziussi: trentacinque anni d'arte (Vivere a Venezia, Aprile-Giugno 1997)

Riproduzione della locandina della Mostra di Giorgio De Chirico

 

NEL 2000 LA RICORRENZA

I primi anni settanta vedono comparire, nel composito panorama artistico veneziano, uno spazio significativo e stimolante: la Galleria Al Faral, sita in Calle del Cappellcr a Rialto. L'obiettivo del giovane titolare Giuliano Graziussi è quello di presentare, come affermava lui stesso, "I migliori artisti di oggi e far conoscere i maestri di domani". La galleria costituirà anche la base. L'ideale punto di partenza, per lo sviluppo di altri due spazi espositivi: ad Asiago aprirà i battenti Al Faral 1 e a San Martino di Castrozza verrà inaugurata Al Faral 2.

A Venezia Graziussi propone, nel suo primo anno di attività, è il 1970, una mostra di Berrocal.

Nel 1971 il panorama si arricchiste con la presenza di opere grafiche dì qualificati artisti internazionali quali Dorazio, Music, Santomaso, Perilli.

L'anno successivo compare per la prima volta Akira Kito.

Sono stagioni vivacissime, da Calle del Cappeler passeranno Foppiano e Minguzzi, Rushbrooke, Tasca e Tedeschi, Bradascia, l'inglese Mutimer, Madiai, Olivan e Sini: un panorama variegato che vivrà momenti particolarmente felici con le esposizioni di Habbah e Giannet.

Le altre gallerie di Graziassi vivono intanto un fermento sino ad allora sconosciuto per la Provincia. A S. Martino di Castrozza, e siamo nell'estate del '73, vengono proposti maestri del calibro di Abis, Basaglia, Barbisan, Bueno, Cadorin Celeghin. Cesetti, Dalla Zorza. Il Faral 2 di Asiago espone, nel dicembre dello stesso anno, un programma analogo, ed inoltre presenta olii, acquerelli, incisioni di Habbah all'Hotel Linta Park. L'attività decollerà al punto da esporre ad Asiago, fra il dicembre del '75 ed il gennaio del '76. olii, grafica e multipli di Adami, Alviani. Baj, Braque. Bueno, Capogrossi, Ceroli, Cesetti, Chagall, Dalì, De Chirico, Del Pezzo, De Pisis. Dorazio, Fontana. Guidi. Guttuso, Hartung. Hunderwasser. Marino Migneco, Mirò, Music, Pomodoro, Ponzati, Rotella, Sassu, Scanavino. Schifano, Tapies, Turcato e Viani.

Ma nel frattempo lo spazio di Rialto comincia a non essere più sufficiente, nel 1973 era infatti nata la Galleria d'arte Graziussi sita in campo S. Fantin, proprio di fronte al teatro la Fenice, ma questa è un'altra storia...

Galleria d' Arte Graziussi: una storia veneziana. Un crocevia artistico e mondano fra i più qualificati a livello nazionale, la sede dell'Edizioni Graziussi e, più tardi, della rivista Vivere a Venezia, una tappa d'obbligo per chiunque cerchi in laguna cultura e arte all'avanguardia, jet society e trasgressione. competenza e stimoli intellettuali in grado di precorrere i tempi; è stato ed è la Gallerìa d'Arte Graziussi, il più sfizioso spazio creativo delta città, sito in S. Marco, proprio nel cuore di Venezia e durante questi anni sono state regolarmente poste in cartellone importanti collettive con Schifano. Dorazio, Cesetti, Capogrossi, Pomodoro. Volpini, Tilson, Jim Dine, Warhol, Fontana, Del Pezzo, Magnelli, Novelli, Paolini alternate a significative personali iniziate appunto nel 1974 da Man Ray, Baj, Dali, Magritte, Blatas. Ceroli, De Pisis, Mirò, De Chirico, Picasso, Tono, Bueno, Adami. Un cenacolo artistico visitato, tra gli altri, da: Carlo Maria Giulini, Marcel Marceau, Federico Fellini, Giulietta Masina, Ornella Vanoni, Valentinu Cortese, Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia.

Santomaso Perocco, Graziussi, Corpora alla mostra di quest'ultimo.

 

11 debutto della galleria è nel 1974 che presenta dieci rarissime sculture estremamente signifìcative per l'intero percorso artistico di Man Ray, sette disegni ed acquarelli fra il '43 e il '47. Sempre nello stesso anno verranno allestite personali di Kito, Gennet, Warhol ed Habbah.

L'anno seguente debuttanti l'Edizioni Graziussi con un contenitore di cinque xilografie firmate e numerate dal pittore fiorentino Piero Viti. Sempre nel 1975 Pergola espone le sue reliquie dogati. A settembre mostra dello scultore Giuseppe Romanelli e contemporaneamente l'edizione della cartella "Limpido risveglio" del medesimo amore, edita in quaranta esemplari.

Sempre nel 1975 Dorazio esporrà alcune tempere del 1964 raffinate e dai colori vivacissimi e caldi e coloratissimi i multipli su panno.

Volpini presenterà una grande opera unica su compensato raffigurante una macchina inutile del 1975 e dedicata allo stesso Graziussi nonché alcuni pastelli.

Schifano metterà in mostra Esso e Coca Cola.

E poi ancora un anno intensissimo, Appel e Corneille con tantissime grafiche. A novembre approda a S. Fantin Gabriella Scarpi che propone costumi stampali in serigrafia anche in questo caso editi da Graziussi, L'anno si conclude con una mostra di Mario Ceroli comprendente opere unichc e la serie completa dei multipli in legno intitolali inequivocabilmcnic " Lui".

Il 1976 si apre con una personale di Giorgina Laties e prosegue con una grande mostra di Valerio Adami che presenta acquarelli e di segni. Nello stesso anno avrà luogo un'esposizione di Raymond Hains, personaggio particolarissimo che si auto definisce "cicisbeo dell'arte" che presenterà enormi fiammiferi e ferri da gondola deformati. Nel 1977 mostra di Baj comprendente grafiche elaboratissime con intervento di "paiettes" opere uniche. rari specchi giganti, conchiglie e tessuti. A luglio, per la mostra di Sergio Borghesi, verrà presentata una cartel­la che, con intelligenza, premonitrice antici­perà le temaliche ecologistiche mostrando al posto dell'acqua sotto il ponte tre archi, un prato verde fiorito

Marcel Marceau, Giuliano Graziussi e Arbit Blatas alla mostra di quest'ultimo.

 

A conclusione del 1977 una cartella di serigrafie e di Gianni Boltin, Nel 1978. la Galleria propone le fotografie di Dominique Roger dal titolo "Rughe venezia>ne" mostrando appunto una Venezia bisognosa di "maquillage" e l'iperrealismo di Mario Cimara con le sue sculture "diaboliche" in vetroresina oltremodo vive. A luglio prototipi di lampade di vari tipi su tela dise­gnate da Baldessari, Borghesi, Keller. Lange, Marziale e Petri, ad Agosto esposizione del "Teatro di Cinzia Keller", a margine dell'avvenimento l'edizione di un elegante contenitore in legno contenente otto mario­nette serigrafate; a settembre grafiche di Car­lo Tessarolo e una bella esposizione di sue opere uniche di "interni". L'anno seguente la Galleria prosegue la sua escalation con una mostra estremamente significativa dedicata a De Pisis. Vengono infatti raccolti trentadue disegni, tutti dello stesso periodo, prodotti a Parigi nel 1930.

Ma è sempre il 1979 a sancire altre due iniziative "storiche". Nasce il sodalizio fra Graziussi e l'artista lituano Arbit Blatas il quale espone sculture e grafiche dedicate al mimo Marcel Marceau che presenzia alla inaugurazione..

Dall'otto al sedici settembre 1979 Ca' Vendramin Calergi, doveva ospitare VENEZIARTE, 1° Mostra Mercato Internazionale d'Arte Contemporanea, Giuliano Graziussi ne sarebbe stato il Direttore artistico. Per varie ed assurde rivalità, l'esposizione non venne realizzata. Ma l'idea era vincente e più tardi la felice esperienza del SIMA a palazzo Grassi lo avrebbe dimostrato. Ma si sa il mondo dell'arte non sempre partorisce saggezza e solo il concorso di ben più potenti appoggi consentì all'iniziativa di avere luogo; ad onore di Giuliano Graziussi rimase la constatazione di essere stato, ancora una volta, un precursore. Il 1980 sarà soprattutto ricordato per la mostra di Cossovel e per la personale di Antonio Bueno; la prima si addentra in un percorso che tocca Warhol e la Pop Art per sancire la fine del movimento con una eloquente The End impresso sulla bocca di Marilyn. Bueno presenterà una rassegna di oli e tempere non mancando ad esporre il suo classico marinaretto ed i suoi proverbiali volti infantili. Sempre nel corso dell'ottanta viene anche dedicata una mostra a Rene Magritte con dei "d'apre". L'annata si chiude con "4 progetti un sogno per 4 mini sculture" di Gianfranco Laiolla e con un'esposizione di Eugenio Berto. Quest'ultimo, tutt'altro che artista tradizionale ma elegante assemblatore di materiali della più varia origine, il più delle volte religiosi.

Nel 1981 nasce un'altro sodalizio di grande prestigio, quello che accomuna Graziussi alla penna della scrittrice Milena Milani. A giugno viene infatti presentata la cartella "Vita, Cielo, Fleur", contenente tre serigrafie ed una poesia inedita dell'autrice il tutto dedicato a Carlo Cardazzo, per il ventennale della sua scomparsa.

Wally Toscaninì, Giuliano Graziussi, Emanuela Castelbarco e Federico Fellini alla mostra di F. BOTTARI

 

Sempre nell'estate del 1981 approda in Campo S. Fantin, per una mostra inaugurata da Carla Fracci, Llya Shenker. notissimo pittore esule russo. Per celebrare l'evento le edizioni Graziussi stampano la cartella "Ballet" presentata dal giornalista  Bruno Tosi. Lo stesso anno vedrà anche esposizioni di Leonetti, Bottin. Casetti. quest'ultimo con un'opera dedicata a Mao e vissuta come se l'artista avesse intercorso rapporti diretti e personali con il personaggio storico. Il 1982 sarà particolarmente ricco di iniziati­ve di notevole prestigio. Venezia città risorgimentale per eccellenza quasi dimentica Giuseppe Garibaldi. Ci pensa Giuliano Graziussi. Invita ad esporre sul tema Liselotte Hòss Manera, e vara un comitato d'onore comprendente la pronipote dell'eroe dei due mondi e tutte le massime autorità venete aderendo con signifcative lettere di adesione. Anita Garibaldi Hiibbert, Prof. Carlo Bernini, Presidente Regione Veneto, Dr. Mario Rigo, Sindaco di Venezia, S.E. Dr. Tommaso de Cunzo, Prefetto di Venezia e Commissario del Governo nella Regione Veneto, Generale Luigi Ramponi, Forze terrestri Alleate del Sud Europa, Generale Ennio Michele Santaniello, Comandante Quinto Corpo d'Armata, generale Sandro Romagnoli, Capo di Stato Maggiore Quinto Corpo d'Arma­ta, Generale Gianfranco Lalli, Vice Coman­dante Regione Militare Nord-Est, Generale Renato Divino, Comandante Brigata mecca­nizzata Garibaldi, Dr. Idilio Cilfone. Questore di Venezia, è un vero successo! Ad agosto l'esposizione del pittore siciliano, ma cittadino del mondo, Francesco Bottari, si scomodano per l'inaugurazione anche Federico Fellini e Giulietta Masina nonché Wally Toscanini con la figlia Emanuela Castelbarco Sempre durante l'estate preziosa mostra di Giorgio de Chirico comprendente rarissime litografie e diverse sculture del periodo metafisico Una grande soddisfazione che nasconde una piccola amarezza, durante una notte alcuni sconosciuti infrangono la vetrina e asportano una litografia.

Il mese di settembre vede la Galleria Graziussi protagonista di ben tre appuntamenti d'eccezione.

Il fotografo Vanni de Conte, ospite Carlo Maria Giulini, presenta la sua mostra "dipingere Venezia", Maria Camilla Pallavicini espone i suoi pastelli presentata in catalogo da G. Antonio Cibotto e Antonio Corpora presenta la sua personale "Viaggio tra i canneti". Quest'ultima esposizione sarà anche l'occasione per proporre una cartella dell'artista contenente 4 incisioni e una poesia di Milena Milani.

Toffolo, Graziussi e ìì Maestro Giulini alla mostra "Dipingere a Venezia".

 

La stessa Milani con Tono Zancanaro e Cesetti, contribuirà anche alla realizzazione della cartella " Vivere a Venezia" una delle più apprezzate opere delle Edizioni Gaziussi. Ma l'82 è proprio un anno speciale c'è ancora il tempo per una mostra di Ludwig Gebhard, in galleria, seguita da un'altra particolarissima asta devoluta alla ricerca sul cancro e organizzata a palazzo Zen ospiti di Giuliana Camerino nel 1983, con Giancarlo Ligabue. Dalf e Mirò, ad aprile e successivamente Andy Warhol nella rivisitazione del fotografo Gerald Bruneau. Lo stesso mese le edizioni Graziussi sono ospiti del Salone Internazionale dei Mercanti d'Arte, a Palazzo Grassi, inaugurata dal Presidente Sandro Pettini (Graziussi è l'unica Galleria delle tre Venezie ospite al 1° SIMA assieme alle più illustrie significative gallerie di tutto il mondo). A luglio espone Bruno Gorgone e viene editata la cartella di 3 serigrafie dal titolo "Giardini", presentata per l'occasione da Vittorio Sgarbi. Fra luglio e agosto esplodono i grandi eventi della stagione. Il 30 luglio 1983, in occasione dell'Aeromeeting in laguna, la Graziussi Edizioni presenta quattordici serigrafe dal titolo "Frecce sulla laguna" e firmate da Abis, Andreolo, Basaglia, Batacchi. Borsaio. De Luigi, Dinetto, Gambino, Memo, Morandis. Pizzinato, Saetti, Zancanaro e Zotti. I testi di presentazione sono stati scritti da Ettore della Giovanna, Nantas Salvataggio e una introduzione di Giancarlo Ligabue allora presidente dell'aeroclub del Lido di Venezia. >Ma l'apice della stagione viene toccato con la presentazione della cartella "Ingrid: four smiles" contenente quattro litografie di Ludovico de Luigi, raffiguranti il suggestivo bi­nomio fra il sorriso dell'attrice e piazza S. Marco con i suoi quattro cavalli in bronzo non ancora posati sopra la volta della Basilica. La cartella sarà corredata dalla presenta­zione della giornalista Luciana Boccardi e l'augurio autografo di Andy Warhol.

Il successo dell'operazione è notevolissimo, l'inaugurazione,una vera parata di divi. Nel 1984 una mostra di scultura, dedicata ad Augusto Murer. una raccolta di bronzi e formelle, disegni e litografie. Na­sceranno anche alcune felicissime cartelle, Silvana Scarpa in "Maschere di Venezia", la presentazione è di Luciana Boccardi, Vittorio Sgarbi, mentre Giuliano Ghelli in­titolerà le proprie due serigrafie .Venezia '84"

Nel corso dell'anno esporrà anche, per la pri­ma volta, la giapponese Missa Yoshida. Ma i due eventi dell'anno riguarderanno Arbit Blatas e Roberta di Camerino. L'artista lituano sarà protagonista di due sin­golari edizioni dedicate ali' "Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht rispettivamente di undici e sei litografie.

Giuseppe Ceselli mentre firma la serigrafia a Graziussi

 

Roberta di Camerino è invece protagonista di una cartella intitolata disegni 1955/75 e contenenti 8 serigrafie e ancora oggi fra le più apprezzate e richieste. Il 1984 visse un altro momento particolarmente qualificato con la mostra "Ex Libris".

L' anno seguente segnato dalla presenza alla mostra Artefiera di Bologna. Nel 1985 ancora esposizioni di Dalla Zorza, scultore "luminoso", Gabriele Cattarin, con una cartella intitolata "Musicali".

Il 1985 la mostra "Cartapesta, cartapestai" vedrà protagonisti Masi, Renzi e Pisconti, cartapestai di professione e artisti di gusto, di fatto, di presenza.

Piero Buscaroli musicologo, autore di una splendida opera dedicata a Bach, esponi alla Galleria Graziussi i suoi suggestivi paesaggi metafisici.

A partire dal 1986 la Galleria cominciò a percorrere nuove strade, non sarebbero man­cati comunque gli artisti prestigiosi ma nuove idee, nuovi eventi erano alle porte. Iniziò il sodalizio con la pittrice romana Novella Parigini che animò per due anni il Carnevale in Galleria con le proprie opere. Animò anche l'alluvione del 1986 a Venezia durante il Carnevale con i suoi quadri "a mollo" in Galleria. Segni zodiacali in versione erotica, maschere dalle linee inconfondibili, gatti dagli occhi di donna e donne dagli occhi di gatto.

Da Graziussi esporrà il fotografo Ermanno Rebershack con tutto il suo carisma di grande vate delle immagini in laguna.

R dissacrante Roiss proponi una sua corrosiva variazione sui miti della patria e della politica italiana in una stuzzicante mostra di collage dal titolo "La visualità di chi scrive". Fra esposizioni più o meno tradizionali non vanno dimenticati. Petrolio, scultore di ca­valli alati e soggetti naturali, Pannocchia, anch'esso, scultore ma con utilizzo di ma­teriali quali il legno, la terracotta e metalli preziosi, il pittore Bruno Gorgone, con la cartella "scenografie", presentate da due direttori artistici di teatro: Italo Gomez del gran Teatro La Fenice e G. Antonio Cibotto del Teatro Goldoni. La pittrice Judith Lange con la sua cartella di tre litografie " La rosa di Schaaron", oppure la Galleria tra­sformata proponendo al posto del soffitto tradizionale, le stoffe raffiguranti gabbiani in volo nello sfondo del cielo azzurro della stilista d'Asolo, mettendo così in evidenza "i cavalieri dell'apocalisse" e tante altre signifcative terrecotte dello scultore Eppe Tito, figlio d'arte: Ettore il nonno e Luigi il padre. I carnevali che seguirono videro co­me protagonisti la pittrice americana Judith Harvest ed il pittore Luigi Rincicotti, che dedicò al Carnevale anche preziosissime mattonelle.

Ludovico De Litigi. Giuliano Graziussi e Walter Matthau alla presentazione della cartella.

 

E ancora: Italo Mussa, che presenta nella piccola ma significativa cartella di litografie, edita dalle Graziussi edizioni, dal titolo "La bellezza abbagliante del disegno" gli Artisti: Alberto Abate, Aulo, Carlo Bertocci. Renato Bianchini, Luigi Campanelli, Walter Gatti, Massimo Livadiotti, giugno 1986. E ancora una lunga carrellata di Artisti uniti da un unico titolo. Undecametraggio e da un unico intento: presentare nella Galleria, non tante opere ma una unica "enorme" sceno­grafia; la presentazione dell'iniziativa è di Italo Gomez.

Gli Artisti e le date: Stefano Taffon dal 20 al 24 giugno, Giovanni Pisconti dal 25 al 29 giugno, Walter Bee dal 30.6 al 4 luglio, Rossella Rossi dal 5 al 9 luglio, Missa Yoshida dal 10 al 14 luglio, Daniele Paolin dal 15 al 19 luglio. Carlo Tessarolo dal 20 al 24 luglio. Silvano Rubino dal 25 al 29 luglio, Alessandro Colaneri dal 30.7 al 3 agosto, Massimo Checchetto dal 4 al 8 agosto. Le mostre più recenti hanno messo alla ribal­ta Noetico, Luisa Misserville, Frangoise De Felice e la scultrice di Boussy, Antoniazzi e Luigi Moro. Noetico con il suo alfabeto neo strutturalista ha garbatamente rifatto il verso all'alfabeto dei Fenici in concomitanza con la grande mostra di Palazzo Grassi. Antoniazzi ha proposto, nel luglio 89, i suoi magici e in­credibili orologi "introversi", in una mostra di grande suggestione, toccata purtroppo dal vandalismo della notte Pink Floyd. Luigi Moro che in contemporanea con la galleria Persona di New York espone suggestive opere in vetro di eccezionale capacità artistica.

Ma in cantiere era stato varato l'ultimo, e ambiziosissimo progetto di Giuliano Graziussi: la rivista " Vivere a Venezia" a colori, elegantemente illustrata, un esempio di buon giornalismo per residenti e " foresti". La pubblicazione, debutta con la festa di S. Marco patrono di Venezia nell 'aprile 1989, per le Edizioni Graziussi. Purtroppo il 1990 porterà un evento drammatico e infelice, il 26 gennaio un incendio devasta la Galleria di campo S. Fantin

I danni sono ingenti, le perdite affettive ed artistiche gravissime. Ma il carnevale è alle porte, la voglia di ripartire ancora più gran­de, Giuliano Graziussi si rimbocca le maniche e giovedì grasso, dopo poche settimane, la Galleria riapre e riprende. A febbraio sbarca Andy Warhol a Palazzo Grassi e Graziussi ripropone Cossovel con le sue Marylin rivisitate e la sedia elettrica di Warhol. A maggio performances di Ludovico De Luigi e grande concorso di stampa, critica e pubblico. La Galleria è rinata dalle fiamme come la mitica Fenice che dà il proprio nome al teatro di fronte. Ancora una volta sarà un'altra storia...

E un'altra storia, ancora più triste, è quando il Gran Teatro la Fenice prende fuoco completamente nel gennaio del 1996. È singolare coincidenza, quando Ludovico De Luigi dipinge per la Galleria Graziussi (ancora situata in campo S. Fantin) nel 1993 una giagantoscenografia di 14 metri dedicandola all'incendio del Teatro durante l'occupazione Austriaca, pulcinella e ragazze nude che danzano per calli e ponti attorno all'incendio. A detta dell'artista, voleva con il suo dipinto, augurare che la galleria risorgesse presto dalle fiamme dedicandone "La Fenice che risorge". La Galleria si sposta da campo S. Fantin alla Fava, all'Antico Oratorio S. Filippo Neri (leggi...)prendendo il nome di PALAGRAZIUSSI (leggi...) dedicando l'inizio del logo e cioè PALA, alla pala di Giambettino Cignaroli raffigurante S. Filippo Neri che addita ai fanciulli l'Immacolata, che si trovava nella parete di fronte alla sala dei festeggiamenti. Trasferita alla chiesa della Fava confinante, Palagraziussi non è più solo galleria ma uno spazio polivalente per Congressi, Concerti, Mostre, Spettacoli Tea­­trali e Festeggiamenti . Si scopre che lo stemma - logo che più avanti viene usato per le proprie locandine dal Teatro la Fenice era somigliante a quello usato per le locandine e libretti per musiche dedicate all'Oratorio S. Filippo Neri.

È proprio il Teatro la Fenice che utilizzerà la grande sala del Palagraziussi per le prove del coro; è il novembre del 1995 sotto la direzione di Karabtchevski. (vedi foto...)

Ancora De Luigi, questa volta al Palagraziussi. Nel febbraio 1996, durante il periodo del carnevale veneziano, una mostra con riferimen­ti pittorici al carnevale settecentesco. Balli in costume e musiche dell'epoca rievocano fasti di un tempo passato. Ritorna il Teatro la Fenice, dopo la tragedia con l'orchestra del Tea­tro. Rimangono solo dieci giorni per lasciare il posto ad una interes­sante mini mostra, quattro grandi tele raffigurazioni tiepolesche del pittore veneziano Marco Zanusso in concomitanza con il 200° anni­versario della caduta della Repubblica Serenissima, 12 maggio 1997; regia di Michele Gervasutti. A sostegno della mostra la straordinaria partecipazione dell'Accademia Vocale di Venezia presidente Mario Merigo e l'elegante, professionale presenza della compagnia teatrale il "Volto della Bauta" che ha interpretato fatti e misfatti durante la Serenissima in perfetto costume d'epoca...

È la volta della vivacissima mostra di Fiora Gandolfi, tanti e curiosi abiti tutti dipinti dall'artista. I tessuti indossati da graziosissime gio­vani ragazze svolazzavano per il salone come le ali degli angeli di­pinte sull'affresco sovrastante del Bugoni. L'estate '97 dedica una rivisitazione della GRAZIUSSI EDIZIONI. Si ripresenta al pubblico la cartella dal titolo Aeromeeting '83 mostrando le opere originali e grafiche degli artisti che hanno collaborato all'iniziativa.L'edizione presentata nell'83 a Palazzo Grassi "Vivere a Venezia" di Tono Zancanaro e Giuseppe Cesetti. Le opere originali e le grafiche dell'edizione "Viaggio tra i canneti" ancora edite nel 1983, dell'astrattista Antonio Corpora.

Ricordiamo che Palagraziussi è sede anche del periodico Vivere a Venezia, periodico ufficiale dell'Ordine degli Architetti di Venezia, per la Graziussi Edizioni. Il periodico dedica ampio spazio alla cultura Triveneta oltre al contributo degli iscritti all'Ordine. Lo spazio di Palagraziussi è stato dedicato anche ad iniziative e festeggiamenti privati che non vengono menzionati. Gala e riunioni con personaggi pubblici sono stati eventi mondani nella città dei dogi che ne ha custodito la riservatezza dentro le mura dell'Oratorio.

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